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01/03/2009

Un Angelus ricco di Angeli

Guardando la foto dell'articolo forse possiamo renderci maggiormente conto di che cosa sia significato stare per quaranta giorni nel deserto di Giuda...pietre, pietre, pietre, pietre. Oltre alla sofferenza fisica aggravata da arsura, fame, stanchezza, caldo, Gesù si ritrova ad essere tentato da Satana. Il Santo Padre ci ricorda nell'Angelus che in questo fatto così doloroso, in cui appare la realtà della Kenosi, Cristo scopre e si conferma figlio di Dio. In questo vi è una buona notizia: la sua sottomissione alla prova gli permette di compatire la nostra infermità.

 

 

Il Papa ha ricordato inoltre che se lasciassimo da parte una riflessione relativa agli angeli, essere inviati da Dio presenti nel racconto evangelico, toglieremmo parte notevole del messaggio del testo. Gli Angeli infatti, il cui nome significa inviati, hanno sempre svolto una missione importante nelle vicende bibliche e ancora oggi sono fedeli custodi degli uomini. Si pensi a Tobia, all'annunciazione, alla notizia della resurrezione, questi esseri celesti sono una presenza costante nell'operare del Signore, portano buone notizie e proteggono la nostra salute, in senso fisico e spirituale. In questo tempo di Quaresima invochiamo il loro aiuto, per ricevere frutti spirituali e vivere con pienezza la Pasqua.

 

Fonte: vatican.va


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