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28/02/2009

Soluzioni per le pratiche di divorzio, molta burocrazia e poco tatto

In soli sette anni, tra il 2001 e il 2007, si è verificata una crescita costante del numero di procedimenti civili iscritti ogni anno in Italia, da 3,6 milioni nel 2001, a 4,3 milioni nel 2007 (+20,3%), con un tasso di crescita del 3,2% in media ogni anno e particolarmente elevato nel biennio 2002-2003 (+8,5%) e 2003-2004 (+6,9%). Questi sono i numeri del divorzio in Italia, evento che riguarda circa 400 mila famiglie l'anno. L'Eurispes (ente che si occupa di indagini sociali), in risposta al conseguente dispendio monetario legato al fenomeno, avrebbe proposto di consegnare le pratiche legali ai notai, alleggerendo così il costo economico delle trattative.

 

Certo, la proposta potrebbe essere accolta con grande entusiasmo perchè il processo civile svolto nella tranquillità di uno studio di notaio sarebbe forse meno stressante per i coniugi e meno pressante sull'economia del paese; ma sorge una domanda: perchè le proposte relative al divorzio sono quasi sempre basate sulla gestione del conflitto, una volta che ormai esso si è inacuito? Ciò che andrebbe aggiunto alle ricerche è il costo emotivo che comporta questo evento per il quale  ben pochi hanno cercato soluzioni preventive o riparative. Perchè non proporre un affiancamento psicologico durante la fase di crisi matrimoniale, come servizio sociale dovuto alla famiglia?

 

fonte: ansa.it


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